Weekend a Pristina: cosa vedere nella capitale del Kosovo
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Weekend a Pristina: cosa vedere nella capitale del Kosovo

“Ma c’è qualcosa da vedere a Pristina?”
“Va che ti sparano dietro!”
“Non so neanche dove sia il Kosovo sulla piantina”
“State attenti alle mine antiuomo!!”

Sono solo alcune delle perle che ci siamo sentiti dire quando noi Viaggiatori per Caso abbiamo annunciato il nostro weekend a Pristina, la giovanissima capitale del Kosovo, lo Stato più giovane (e probabilmente meno conosciuto) d’Europa. 

Complice una nuova rotta low cost WizzAir da Milano, abbiamo deciso di partire e… raccontarvi tutto! Perché sì, visitare Pristina è un’esperienza autentica, sorprendente e diversa dalle altre capitali europee.

Weekend a Pristina: cosa vedere nella capitale del Kosovo

E’ difficile da spiegare, ma dopo essere stati a Tirana, Sofia, Zagabria e aver visitato Lubiana in camper, abbiamo realizzato che i Balcani non sono solo una destinazione, ma uno stato d’animo, un richiamo a esplorare culture diverse nello spazio di una manciata di chilometri. Visitare le capitali balcaniche è cambiare lingua, sapori e panorami, e sorprendersi davanti ad ognuno di essi per le sue caratteristiche e la sua Storia.

Pristina, cosa vedere e cosa fare… ma… dove si trova?

Non è strano che molti non sappiano localizzare Pristina sulla mappa. Il Kosovo è una piccola repubblica nei Balcani, che ha proclamato l’indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008. Oggi è riconosciuto solo da 22 su 27 Paesi UE, utilizza l’euro, ma non fa ancora parte dell’Unione Europea.

 

Su Google Maps, infatti, vedrai una linea tratteggiata tra Serbia e Kosovo, a indicare una frontiera non riconosciuta da Belgrado. Se entri in Kosovo dalla Serbia, nessun problema. Ma fare il contrario può creare grattacapi burocratici.

Documenti per entrare in Kosovo

Il nostro dubbio a riguardo era quali documenti fossero richiesti per entrare in Kosovo dall’Italia. Nessun visto, fortunatamente, ma abbiamo trovato informazioni contrastanti: qualcuno dice che è sufficiente la carta d’identità elettronica mentre c’è chi sostiene che via aerea occorra il passaporto. Per non sbagliare abbiamo preferito quest’ultimo, e posso confermare che tutte le persone sul nostro volo stavano viaggiando con questo documento.

Visitare Pristina: giorno 1 (“ma cosa fate a Pristina alle 7 del mattino?”)

Il nostro weekend a Pristina inizia prestissimo! Sì, siamo un po’ pazzi. Ma anche emozionati. Alle 05.25 abbiamo il volo da Milano Malpensa con arrivo  alle 7.30. Per andare dall’aeroporto al centro le opzioni sono due:

  • Taxi (circa €20,00)
  • Navetta 1A (ogni due ore, prima partenza ore 8.00) all’esterno del terminal sulla sinistra, impiega circa 40 minuti. Se il conducente non ti farà pagare il biglietto, è perchè passerà più tardi un’altra persona con i ticket (€3,00 – solo contanti). Dato che orari e fermate non sono disponibili sulle pensiline puoi vederli da queste foto.

navetta come andare da aeroporto a centro pristina

Noi riusciamo a salire sulla corsa delle 8.00 e chiediamo al conducente dove scendere. Lui ci suggerisce la prima tappa fondamentale del nostro itinerario: la Cattedrale di Santa Madre Teresa. Costruita nel 2010, questa moderna cattedrale contrasta con l’architettura brutalista predominante della città. I lavori non sono ancora conclusi, nè all’interno nè all’esterno.

Cattedrale di Santa Maria Teresa

Sono le 8.30 e l’ingresso è ancora chiuso, nonostante Google indicasse l’apertura alle 8.00, ma una persona (sorridentissima!) all’interno ci sente e ci apre, facendoci un po’ da cicerone. L’interno della cattedrale è molto spazioso e luminosissimo con un design contemporaneo e soffitti in legno.

Pristina, cosa vedere e cosa mangiare. La colazione

La salita al campanile non è ancora accessibile, quindi proseguiamo per la vicina statua di Bill Clinton. Facciamo un simbolico saluto a uno dei “padri” della Repubblica kosovara, che si trova su Boulevard Bill Clinton, uno dei due grandi viali della città, tra i più curiosi d’Europa per contesto storico. Non aspettarti però una elegante via pedonale: il Boulevard Bill Clinton è uno stradone a 6 corsie, molto trafficato.

statua di Bill Clinton su Boulevard Bill Clinton

L’ex presidente degli USA è raffigurato da una statua alta 3 metri con un gigantesco cartello alle spalle, a significare l’importanza di questo personaggio per la storia del Kosovo. Un tributo al suo sostegno durante la guerra per l’indipendenza, iconico e surreale. Ci hanno detto che vicino c’è anche un centro commerciale dedicato a Hillary (ma noi non l’abbiamo visitato).

Decidiamo quindi nel frattempo di fare colazione, e vorremmo andare nel consigliato Bagolina (15 Ali Pashë Tepelena), ma è chiuso. Scegliamo quindi il vicino e frequentatissimo Olive Bakery dove facciamo una colazione kosovara in chiave internazionale: prendiamo cappuccini, dolci locali, New York Rolls, Sourdough Simit (una specie di bagel ricoperto di semi di sesamo) vuoti e farciti. Tutto delizioso, ma prezzi all’italiana.

Pristina, cosa vedere: l’architettura brutalista

Riprendiamo il nostro tour di Pristina visitando uno dei simbolo della città, l’iconica struttura brutalista della Biblioteca Nazionale “Pjetër Bogdani”. È uno dei pochi simboli rimasti dell’architettura di epoca jugoslava: una maestosa struttura in cemento armato, griglie di ferro e 99 cupole in vetro bianco sul tetto, ciascuna di dimensione diversa dall’altra.

Biblioteca Nazionale “Pjetër Bogdani”

Molti la considerano uno degli edifici più brutti al mondo, ma è anche uno dei pezzi più unici e straordinari di architettura mai visti e distingue Pristina dalle altre capitali dei Balcani. L’opera è dell’architetto croato Andrija Mutnjakoviç e venne inaugurata nel 1982 utilizzando elementi comuni degli stili architettonici ottomani e bizantini come il cubo e la cupola.

la Biblioteca Pristina

La griglia di metallo è utilizzata come protezione solare e aiuta a creare un ambiente piacevole per chi è all’interno della biblioteca, che non è solo un luogo di studio e ricerca, ma anche un centro per lo scambio culturale e intellettuale per i locali. L’interno è visitabile gratuitamente. Noi l’abbiamo trovata… affascinante (e ci siamo anche divertiti un po’)!

Visitare Pristina Cosa vedere

Torniamo quindi alla Cattedrale per salire sul campanile, ora aperto: ci teniamo particolarmente perchè è una delle strutture più alte di Pristina (70 metri) alla cui sommità si trova una piattaforma panoramica, raggiungibile con un ascensore. Da lì, possiamo godere di una vista panoramica a 360° sulla città e sui dintorni, incredibilmente verdeggianti. Il costo è di 1,50€, ma ci avvisano che dal mese prossimo il ticket diventerà 2,00€.

Pristina, cosa vedere. I monumenti iconici

Riprendiamo la salita verso il centro, un po’ stupiti dal numero di negozi che vende articoli contraffatti. Arriviamo così al Parku Heroinat e al Monumento Heroines, scultura dedicata a Madeline Albright, fatta da 20.000 dischi metallici dove ognuno rappresenta una donna vittima o combattente della guerra.

Parku Heroinat e al monumento Heroines

Esattamente di fronte vediamo il Newborn Monument, simbolo del paese più giovane d’Europa, nato in commemorazione alla dichiarazione di indipendenza del Kosovo il 17 febbraio 2008. Il Monumento è una scultura tipografica simbolo di resilienza e perseveranza del Paese, anche se oggi l’ordine delle lettere è stato modificato.

Questa installazione dinamica, che si trova davanti al Palazzo della Gioventù e al Centro sportivo, viene riverniciata ogni 17 febbraio, riflettendo la crescita del Paese, le sfide e i risultati raggiunti. Per il 2024 sulle lettere del monumento sono stati disegnati i simboli dei paesi europei dove i cittadini del Kosovo possono recarsi liberamente, senza restrizioni in materia di visti. Da un anno tra questi Paesi c’è anche l’Italia.

Ore 12:00… ora di pranzo! Dove mangiare a Pristina

Arriviamo ufficialmente in centro città, percorrendo uno dei luoghi più vivaci di Pristina, il Mother Theresa Boulevard, ampia strada pedonale che attraversa il centro con entrambi i lati della strada fiancheggiati da negozi, ristoranti, caffè e panchine dove rilassarsi.

Mother Theresa Boulevard, ampia strada pedonale

A metà viale si trova uno slargo, una “piazza” che prende il nome dalla Santa la cui famiglia era di lingua e cultura albanese proveniente dal Kosovo: la madre era nata per la precisione a Gjakova, il padre era originario di Prizren. Qui vediamo una statua dedicata proprio a Madre Teresa, poi approfittiamo dei negozi per fare un po’ di shopping (i prezzi sono molto bassi!) e senza fretta raggiungiamo l’elegante ristorante Qebaptore Pishat.

Dove mangiare a Pristina - Agnello con yogurt

Prendiamo 4 piatti tipici da condividere (due pljeskavica, una specie di hamburger ripieno di formaggio e\o funghi, fatto con lo stesso impasto dei cevapcici, e due qebapa, salsicce fatte con un mix di carne di agnello). Con pane tradizionale, bibite e un buon espresso spendiamo pochissimo (8€ a persona).

Monumento all'Unità e alla Fratellanza nella piazza Adem Jahari.

Sono quasi le 14.00, le pance sono piene, e con calma raggiungiamo Piazza Skanderbeg (Sheshi Skënderbeu): qui c’è la statua di Skanderbeg, un comandante militare albanese che guidò una ribellione contro l’Impero Ottomano, e a pochi passi svetta l’alto Monumento all’Unità e alla Fratellanza nella piazza Adem Jahari.

Il quartiere ottomano

Qui siamo ufficialmente nello storico quartiere ottomano della città. Di fronte a noi infatti c’è una piccola moschea, che visitiamo, poi camminiamo fino ad arrivare alla Moschea Xhamia e Madhe (Imperiale), la più antica moschea della città, risalente al XV secolo. Questa meraviglia architettonica merita una visita per il suo significato storico, un minareto splendidamente decorato e la calligrafia intricata che decora le pareti interne.

Moschea Xhamia e Madhe (Imperiale)

Fu convertita in una cattedrale durante le guerre austro-turche per un periodo di tempo prima di essere riconvertita in una moschea quando gli ottomani riconquistarono il controllo su Pristina.
Attenzione, per entrare bisogna togliere le scarpe, ma non occorre che le donne si coprano il capo come in altri Paesi musulmani (ci è stato richiesto in Turchia e durante il nostro recente viaggio in Oman). Orari: 10-18.00, ingresso gratuito.
Proprio fuori dalla moschea c’è il Hamami i Madh (Antico Hammam). Bagno turco ottomano purtroppo in stato di abbandono, si può vedere internamente guardando dalle finestre.

Da qui all’Old Green Market (mercato tradizionale) sono pochi passi. Colori, profumi, frutta secca, spezie, verdure e gente del posto: un luogo autentico e vivace! Nel XVI secolo, il bazaar di Pristina era noto in tutta la regione come centro commerciale.

Old Green Market (mercato tradizionale) Pristina

Al suo apice, conteneva più di 300 negozi, così come un hammam e una moschea. Purtroppo, la maggior parte del complesso venne distrutto nel 1960. E’ aperto tutti i giorni dalle 07:00 alle 18:00 (domenica sono chiusi i negozi).
Usciti dal mercato decidiamo di sederci in un bar locale, dove ci rilassiamo a lungo tra la gente del posto bevendo deliziosi the e caffè turchi per pochi centesimi a persona.

Cosa mangiare a Pristina. I piatti tipici

Sono le 16.30 e la sveglia alle 2.30 si fa sentire. Raggiungiamo così l’hotel dove abbiamo prenotato una camera familiare con bagno e colazione, l’Urban Boutique Hotel (Xhavit Haziri 10) e ci riposiamo per un’oretta. Usciamo per l’ora dell’aperitivo e gironzoliamo tra i negozi per fare qualche acquisto.

Dove dormire a Pristina - Urban Boutique hotel

Verso le 19.30 raggiungiamo (un po’ di corsa perchè si è messo a piovere!) il rinomato Ristorante Liburnia (M587+P7H, Meto Bajraktari), locale tradizionale molto curato, con piatti tipici da provare assolutamente: tra gli antipasti la flija (pasticcio a strati con panna acida, cotto lentamente e nei piatti principali Tava e kosit (agnello in yogurt). Anche qui spendiamo molto poco, circa 13,00€ a persona.

Dove mangiare a pristina Liburnia

Sfiniti compriamo qualche tisana locale in uno dei supermarket aperti fino a mezzanotte e la condividiamo grazie al bollitore nella nostra stanza prima di una bella doccia e una sana dormita.

Pristina, cosa vedere: giorno 2

Ci alziamo con calma e per le 9.00 facciamo colazione in hotel. La colazione è ottima, ma da buoni foodie non resistiamo al richiamo del fornaio e prendiamo un byrek (pasta sfoglia ripiena di formaggio, carne o spinaci) appena sfornato, da accompagnare ad un barattolo di ayran (yogurt da bere salato che abbiamo amato moltissimo durante il nostro viaggio in Turchia). Il byrek è ancora caldo… delizioso!!!

Verso le 11 siamo pronti per la visita all’Ethnographic Museum (Muzeu Etnologjik), una cosa secondo noi a Pristina da vedere assolutamente.

Visitare Pristina Cosa vedere Museo Etnografico

Non si tratta di un vero museo, ma di una autentica casa ottomana restaurata, in cui una guida che parla un inglese perfetto presenta tradizioni, costumi, cultura rurale kosovara. La visita dura una ventina di minuti ed è gratuita ad offerta libera.

Facciamo un ultimo giro tra negozi e souvenir lungo Rruga Garibaldi, poi ci mettiamo alla ricerca del rinomato ristorante Miqt Taverna. Purtroppo ci dicono che si è spostato di recente, ma nessuno sa dirci dove, così preferiamo fare un ultimo pranzo con un po’ di street food locale (kebab, pide e zuppa di lenticchie da condividere) anche in questo caso buoni, abbondanti ed economicissimi: meno di 3,00€ a persona.

street food Kosovo (kebab, pide

Siamo pronti per il rientro verso l’aeroporto: vista la difficoltà con le navette, scegliamo di prendere un taxi. Fortunatamente ce n’è moltissimi in giro! Spendiamo 20,00€ e arriviamo in circa 20 minuti. Il nostro volo decolla puntuale alle 15.55, anche stavolta con pochissimi turisti a bordo.

Viaggio a Pristina: cosa sapere. Info utili

  • Moneta: euro
  • Lingua: albanese (ma l’inglese è abbastanza diffuso)
  • Fuso orario: stesso dell’Italia
  • Internet: niente roaming UEattiva un piano internazionale con e-SIM
  • Cibo: ottimo ed economico
  • Fumo: si fuma ovunque, anche nei locali al chiuso, e i kosovari sono forti fumatori
  • Religione: il Kosovo è un paese a maggioranza islamica (ma poco praticante)
  • Supermercati e farmacie: molti sono aperti fino a mezzanotte
  • Traffico: intenso e guida piuttosto “creativa”
  • In aeroporto: per uscire dal Paese non basta il biglietto digitale, ma occorre passare dal check-in per fare quello cartaceo.

Pristina è pericolosa?

Se c’è un luogo nei Balcani che più di altri è vittima di pregiudizi, quello è sicuramente Pristina. E ti posso confessare che prima di partire, anche noi avevamo qualche dubbio: ci immaginavamo un Paese trascurato, instabile, segnato ancora dalla guerra.

E in parte è comprensibile: il Kosovo è stato teatro di un conflitto recente, ed è stato a lungo poverissimo, oppresso prima dal regime di Tito e poi da quello di Milošević.

Viaggiatori per caso a Pristina

Ma la realtà che abbiamo trovato è molto diversa. Pristina è una città giovane, viva, che guarda avanti con forza e fiducia nel futuro, che ha alzato la testa e sta lavorando duro per confrontarsi con il turismo internazionale, con incredibile calore e dignità.
E ci riesce.
Le strade sono sicure, la gente è gentile, curiosa e sempre pronta ad aiutare. Più volte, camminando per strada, siamo stati salutati da perfetti sconosciuti con un sorriso sincero.

Pristina viaggiatori per caso

 In nessun momento abbiamo avuto la percezione di pericolo. Anzi, il senso di ospitalità che abbiamo respirato ha reso il viaggio ancora più speciale.

Perchè visitare Pristina, quindi?

Perché non è la solita capitale europea. Perché camminare tra palazzi brutalisti e moschee ottomane, scoprire memorie di guerra e sogni di futuro… è un viaggio intenso, diverso, umano.

Quello in Kosovo è un viaggio perfetto per tutti gli amanti della scoperta; un viaggio che arricchisce l’esperienza personale in un Paese “nuovo”, che sogna l’Europa e di essere più di un paese di passaggio, dove si respira il desiderio di un futuro che sappia di promesse.

Perchè visitare Pristina

Condividi questo viaggio se anche tu ami le destinazioni insolite, le esperienze autentiche e le sorprese che solo certi angoli nascosti d’Europa sanno regalare.
Pristina ti aspetta. Ma fallo sapere solo agli amici che amano davvero viaggiare.

Sono Nicoletta, travel blogger e web content editor di Viaggiatori per Caso. Parto appena posso: per riscoprire la mia capacità di stupirmi, per imparare a sorridere davanti alle bellezza delle cose semplici, per apprezzare l’essenzialità, e per scoprire che non c’è posto al mondo che non meriti di essere visto!

2 thoughts on “Weekend a Pristina: cosa vedere nella capitale del Kosovo”

  1. Mi ha davvero sorpreso questo articolo su Pristina! In effetti il Kosovo è ancora vittima di tanti pregiudizi, e devo ammettere che, non avendola mai vista tra le tratte aeree low cost più battute, non l’avevo mai davvero considerata come meta di viaggio. Dal tuo racconto, però, emerge una città piena di contrasti affascinanti, con una gastronomia vivace che mi piacerebbe tantissimo scoprire e un’infinità di curiosità interessanti che non conoscevo affatto.
    Grazie per aver acceso i riflettori su una destinazione così insolita e affascinante! Credo che d’ora in avanti, grazie a te, la terrò seriamente in considerazione

    1. Ciao Lety, mi fa davvero piacere che tu abbia preso in considerazione questa destinazione, la penso proprio che se lo meriti e soprattutto sono certa che non deluderà anche i veri foodie!!

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