Come arrivare a San Fruttuoso: catene, boschi e battelli
A PIEDI DESTINAZIONI ITALIA

Come arrivare a San Fruttuoso: catene, boschi e battelli

La prima volta che siamo stati al monastero benedettino di San Fruttuoso, in Liguria, è stata da manuale. Talmente da manuale che ancora adesso, con la coppia di amici con cui ci siamo stati, ne parliamo… ma soprattutto ci ridiamo sopra! Tutto è iniziato una delle tante volte che siamo stati a Camogli, uno di quei paesi, vicinissimi a Genova, che amiamo quanto una seconda casa.

Erano le 9 del mattino, ed era tanto che ci dicevamo di voler visitare la splendida Abbazia di San Fruttuoso Capodimonte (trovi tutte le info qui). Questo luogo, immerso in uno scenario unico, è però raggiungibile solo con una bella camminata nel Parco di Portofino, oppure via mare.

Chiedendo consiglio ad una barista del paese, mentre come da rito facevamo colazione con focaccia e cappuccino, ci venne detto che una quarantina di minuti sarebbero stati sufficienti per arrivare al complesso del FAI.

L’idea quindi sembrava semplice: fare una bella passeggiata, visitare l’Abbazia e tornare in spiaggia sempre a piedi, il tutto entro un paio d’ore.

Ancora non sappiamo se la barista confuse San Fruttuoso con San Rocco, il piccolo e colorato borgo che rappresenta in realtà solo la prima tappa del percorso che porta all’Abbazia. Per raggiungere San Rocco, che si trova in una posizione spettacolare ed iperpanoramica, occorre fare una lunga scalinata. Si parla di 800 gradini: circa 1 km per 100 metri di dislivello, anche se noi non li abbiamo mai contati! In effetti, la tempistica per percorrerla con calma potrebbe essere di 40 minuti.

San Fruttuoso o San Rocco?!

Fatto sta che noi siamo partiti, chi con le ballerine e chi con un vestitino da spiaggia e la borsetta a tracolla, con poca acqua e nessuna attrazzatura, per raggiungere San Fruttuoso. Le uniche informazioni che avevamo trovato online parlavano di un trekking adatto ai bambini e con acqua reperibile sul percorso. Ma non sospettavamo che i percorsi per arrivare alla baia dal mare blu, in realtà… fossero due! Così, arrivati alla chiesetta di San Rocco, non abbiamo notato il bivio per il tragitto più semplice, il Percorso Pietre Strette. Abbiamo invece imboccato ignari il Sentiero delle Batterie, e nel giro di un’ora ci siamo trovati appesi a catene a picco sul mare, chiedendoci come fosse possibile che ancora non fossimo arrivati!

La storia narra che, riposta la reflex nella borsetta e con i piedi doloranti, i nostri 4 eroi decisero per principio di arrivare in fondo al percorso, affrontando indomitamente le catene, i massi a picco e il dislivello di 500 metri; e che sfiniti, non degnarono neppure di uno sguardo l’Abbazia e l’incantevole mare blu su cui è affacciata ma, con le scarpe in mano, salirono di corsa sul battello che li riportò sulla spiaggia di Camogli, dove l’ombrellone li attendeva da 4 ore!!

E’ passato qualche anno da questa divertentissima esperienza, e più di una volta abbiamo dedicato qualche ora ai trekking che da Camogli portano a San Fruttuoso, partendo attrezzati ed informati. Ma soprattutto abbiamo trovato finalmente anche il tempo da dedicare alla visita del complesso, un vero gioiello storico, e per bere un caffè in uno dei bar ristoranti con vista sul golfo.

Per fortuna ora è impossibile imboccare il Sentiero delle Batterie senza accorgersene. Infatti all’ingresso, da entrambi i punti di partenza, sono stati posti dei paletti dissuasori che evitano di ritrovarsi sul percorso sbagliato.

Vogliamo quindi descrivere nel dettaglio come potete arrivare alla Basilica di San Fruttuoso e alla sua tanto stupenda quanto minuscola spiaggetta, sempre sovraffollata di turisti e bagnanti!

Sentiero delle Pietre Strette

Come abbiamo detto, questo itineriario è il più semplice e veloce. Potete imboccarlo dopo aver salito la scalinata direzione San Rocco che parte dal grande parcheggio a pagamento di Camogli, superata la Caserma dei Carabinieri. La gradinata incomincia in via San Bartolomeo, un piccolo vialetto in fondo al parcheggio che costeggia il torrente Gentile. Arrivati in cima se volete potete recuperare le energie nel bar-panetteria che si trova prima del piazzale della chiesa, magari con un bel trancio di focaccia al formaggio! Oppure, se volete evitare di stancarvi subito, potete arrivare a San Rocco dalla strada asfaltata grazie al bus n°74 o in auto (c’è un ampio parcheggio prima della chiesa).

La direzione che dovete prendere una volta arrivati a fianco della chiesetta di San Rocco è a SINISTRA. Il percorso inizia salendo i gradini del borgo, e si apre successivamente sul mare e i suoi panorami incantevoli.

Si prosegue con una bella camminata nel bosco, facile e alla portata di tutti, e in poco più di un’ora si arriva a Gaixella. Da qui a Pietre Strette si procede in piano per meno di mezz’ora. Scendendo verso la vostra destinazione finale passerete a fianco di un paio di strutture turistiche dal panorama notevole. Noi, vi confesso, abbiamo invidiato un po’ gli ospiti degli agriturismi che erano qui a dormire!

Partendo dal parcheggio di Camogli si ha quindi un totale di 5 km di cammino e 450 metri di dislivello, percorribili in un paio d’ore. Durante il tragitto potete trovare tavoli e panchine per uno snack, e fonti di acqua potabile.

Sentiero delle Batterie

Anche questo trekking parte dal bivio che si trova sulla destra della chiesetta di San Rocco. In questo caso sceglierete la direzione DESTRA che segue il profilo della costa, a picco sul mare. Nel giro di pochi chilometri potrete godere di viste mozzafiato su costiere selvagge e colori naturali straordinari, e attraversare piccoli complessi di case tradizionali. Troverete anche testimonianze storiche come la Batteria di Punta Chiappa, resti dei bunker costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ora vi aspetta il tratto tra Punta Chiappa e Punta Budego, forse il più impegnativo del percorso. In seguito il sentiero procede sospeso sul mare tra grossi massi e radici, fino alla salita per il valico della costa del Termine. Qui preparatevi ad affrontare il massimo dislivello del percorso (circa 170 m in 1 km). Raggiunta la vetta, vi potrete finalmente godere la discesa che vi porterà a destinazione! Respirate i profumi della macchia mediterranea e ammirate i terrazzamenti di ulivi secolari, che raccontano la storica presenza monacale.

Questa escursione è decisamente più avventurosa e panoramica, ma richiede allenamento e attrezzatura adeguata, come scarponcini e zainetti leggeri, e una buona scorta d’acqua. Vi consiglio di evitare le racchette perchè dovrete affrontare diversi passaggi assicurati da catene, nei quali vi saranno solo d’impiccio. E’ un percorso sconsigliato ai bambini e a persone anziane, o in condizioni fisiche non ottimali.

La lunghezza è di circa 7 km partendo dal parcheggio di Camogli per 530 m totali di dislivello. Noi li abbiamo percorsi in circa 3 ore. Il periodo ideale per farlo è la primavera, perchè si attraversano zone umide che con il forte caldo renderebbero lo sforzo ancora più impegnativo.

Il battello per San Fruttuoso

Per chi non desidera o non può camminare, c’è la possibilità di arrivare a San Fruttuoso grazie ai Battelli Linea Blu che partono dal porticciolo di Camogli e circumnavigano il promontorio. Il servizio è disponibile anche da Portofino, Santa Margherita, Rapallo, Sestri Levante, Lavagna, Chiavari o dal porto di Genova. A proposito, se ti interessa questa città, leggi l’articolo Come visitare Genova gratis… o quasi!

Se siete arrivati a San Fruttuoso a piedi e dovete tornare a Camogli, la durata della navigazione è di circa mezz’ora. Il prezzo è di 9,00€ per tratta (14,00€ andata e ritorno). E chi non è stanco può allungare il percorso e proseguire fino a Portofino, per poi rientrare con il bus o il treno. Noi non l’abbiamo ancora fatto, ma una delle prossime volte ci piacerebbe provare anche questo itinerario!

Queste sono le indicazioni per quella che per noi Viaggiatori per Caso resta una delle più belle escursioni del nord Italia. Se però hai ancora paura di perderti e preferisci affidarti ad un gruppo, ti consigliamo il bellissimo Trekking al Parco naturale regionale di Portofino, con partenza dalla stazione di Camogli!

Sono Nicoletta, travel blogger e web content editor di Viaggiatori per Caso. Parto appena posso: per riscoprire la mia capacità di stupirmi, per imparare a sorridere davanti alle bellezza delle cose semplici, per apprezzare l’essenzialità, e per scoprire che non c’è posto al mondo che non meriti di essere visto!

18 thoughts on “Come arrivare a San Fruttuoso: catene, boschi e battelli”

  1. La Liguria è una tappa che mi manca, ma che non voglio assolutamente perdermi! Oltre che alle cinque terre, adesso aggiungerò anche San Fruttuoso e quando la visiterò, penserò a te e al tuo articolo, che userò come guida😉

  2. Della Liguria ho visitato tante località, anno per anno, ma uno dei ricordi che porto più nel cuore è proprio San Fruttuoso per la sua natura particolare.

  3. Oddio, tanto di cappello per non aver demorso la prima volta che siete finiti sul percorso impegnativo senza aspettarvelo né attrezzature. Sicuramente è stata un’avventura che ricordate ancora oggi!
    Io mi butterei su quello per i bambini, magari un giorno!

  4. A mio avviso un solo unico appunto sul ‘bel’ commento…, L’agriturismo rimane “agriturismo” anche al plurale – Complimenti per la ‘scarpinata’ – Maurizio

  5. ma che bel borgo ligure, sai che non lo conoscevo?
    le foto della spiaggia trasmettono tranquillità 🙂 che bel mare.
    Sembra un luogo davvero carino e tranquillo, dove andare in vacanza e rilassarsi 🙂

    1. Sì, il mare di queste zone della Liguria non ha nulla da invidiare a quello di posti più famosi! Vale davvero la pena farci un giro, almeno una volta… attenzione che però potrebbe succedere che ti innamori di queste zone, e come è successo a noi, che abbiamo sempre voglia di tornarci!

  6. Sì assolutamente, natura e Storia si questo golfo ripagano di tutta la fatica… al punto che sono convinta che chiunque abba la possibilità di passare di qui, torni volentieri! Grazie a te Simona!!

  7. Avventura divertente e paesaggio spettacolare! Direi che nonostante il percorso impervio la natura alla fine vi ha saggiamente ripagati. Grazie per avermi fatto scoprire questo nuovo posto 🙂

  8. Che bella avventura! Mi piacciono le vostre foto con la faccia fintamente spaventata. Avevo voglia di fare un bel giro da quelle parti. Adesso dovrò assolutamente organizzarlo.

Cosa ne pensi? Lascia un commento!