Viaggio in Corea del Sud fai da te: itinerario di 3 settimane
Stai pensando a un viaggio in Corea del Sud fai da te? Negli ultimi anni sempre più italiani hanno scelto questa destinazione per le loro vacanze. Se anche tu sei alla ricerca di idee, informazioni e dettagli per un itinerario completo, sei nel posto giusto! Noi abbiamo esplorato il Paese per 3 settimane nel mese di agosto, muovendoci tra mezzi pubblici e auto a noleggio.
In questo articolo trovi il nostro itinerario, con tutto ciò che abbiamo visto, come, tempistiche, alloggi e costi: una guida pratica per organizzare il tuo viaggio in Corea del Sud fai da te.
Itinerario in Corea del Sud. Giorni 1 – 2. Seoul
I nostri voli ci portano da Milano all’aeroporto di Seoul Incheon.
Lo scalo a Shanghai (Cina) ci impone di scaricare il bagaglio facendo la dogana d’ingresso nel Paese: fortunatamente abbiamo tempo! Se hai dubbi sul tempo minimo per uno scalo aereo, leggi questo articolo.

Atterrati a Seoul preleviamo una somma di WON sudcoreani in aeroporto e compriamo la T-Money, la carta con cui pagare i mezzi pubblici in tutto il Paese. Per i dettagli leggi consigli per un viaggio in Corea.
Poi raggiungiamo il centro con il treno Arex in 51 minuti e 11000 KRW (corse ogni 13 min). Arriviamo a Seoul Station, prendiamo la metro 1 (qui trovi la mappa delle metro di Seoul) fino alla fermata Jongno 3-ga e raggiungiamo l’hotel Venue G Myeong-Dong (76,00€ a notte inclusa colazione). Lasciati i bagagli, il nostro tour in Corea del Sud inizia dalla capitale: la vibrante Seoul! Raggiungiamo a piedi Insadong street, che ci accoglie tra arte tradizionale e cultura K-pop.

Proseguiamo verso Ikseon-dong Hanok Village, zona di case tradizionali coreane, negozi di souvenir e caffè tipici. Nelle vicinanze vediamo il Jogyesa Temple, tempio principale dell’ordine Jogye (buddhismo Zen), suggestivo con le sue lanterne e aree di preghiera. Troviamo il Jongmyo Shrine già chiuso, così rimandiamo la visita quando rientreremo a Seoul.

Per la nostra prima cena coreana raggiungiamo il GwangJang Market, primo mercato permanente della Corea.
Ci sono molte bancarelle specializzate in frutti di mare e pesce fresco , ma anche tantissimi piatti pronti tipici cucinati in modo casalingo. Ad esempio i kimbap (involtino tipo maki giapponese), il soondae (salsiccia), gli tteokbokki (gnocchi di riso piccanti), e i mandu (ravioli ripieni).

Concludiamo la serata con una passeggiata nel parco pedonale di Cheonggyecheon, un particolarissimo percorso urbano, realizzato grazie alla riqualificazione del fiume.
Il secondo giorno, colazione in hotel e partenza per il Palazzo Changdeokgung (metro 3 fermata Anguk), uno dei cinque Grandi Palazzi reali di Seoul eretti dai sovrani della dinastia Joseon, detto anche Palazzo Orientale.

La visita, che include i Secret Garden Huwon, visitabili solo con tour guidato. Consigliamo di prenotarlo sul sito ufficiale perchè gli ingressi sono limitati (orari d’apertura: 09:00 – 18:30, chiuso lunedì). Qui acquistiamo il Royal Palace Pass, di cui ho già parlato nell’articolo consigli per un viaggio in Corea, altrimenti il ticket costa 2000w.
Qui vediamo moltissime ragazze e coppie vestite con l’hanbok, l’abito tradizionale. E’ un’esperienza che amano molto fare anche i viaggiatori e i turisti: se vuoi puoi prenotarla qui!
Dopo facciamo tappa al Onion Anguk Cafè per provare il pandoro coreano in un’atmosfera tipicissima, e poi visitiamo il quartiere Bukchon Hanok, con oltre 860 case tradizionali. La tradizione coreana è vivissima, nonostante la zona sia molto turistica.

Proseguiamo verso il City Hall e la Seoul Metropolitan Library, esempi di architettura imperiale e moderna.
Per cena ci spostiamo al ristorante storico Seolnongtang, ristorante storico in attività dal 1904. La specialità è il seolnongtang, la zuppa di ossa di bue. La zuppa contiene diversi tagli di carne di manzo e noodles.
Giorno 3 – Gita a Suwon da Seoul
Oggi facciamo la nostra prima escursione in giornata di questo viaggio in Corea del Sud fai da te.

Da Seoul raggiungiamo Suwon con treno KTX (30 min, 6€) o metro (1 ora), l’arrivo è a Suwon station. La principale attrazione è la Fortezza di Hwaseong, patrimonio UNESCO, un perimetro di mura lungo 5 km con 4 portali e 7 archi.
Visitiamo i mercati locali, tra cui Motgol Market e Jidong Market, famosi per i piatti tradizionali come il sundae gukbap, e il Mural painting Village di Haenggung-dong e di Jidong (quartiere di street art), tipici mural village coreani, molto gradevoli ma non invasivi ed integrati con la città.

Per pranzo non ci perdiamo un assaggio di pollo fritto su Suwon Chicken Street (un’intera strada dedicata al pollo fritto) e una visita al palazzo Hwaseong Haenggung.
Rientriamo a Seoul per la cena da Yuktongryeong, specialità barbecue coreano.
Giorni 4 – 5. Itinerario in Corea del Sud: Jeonju
Oggi ci spostiamo verso Jeonju con il treno KTX-Sancheon delle 9.46 che abbiamo prenotato dall’Italia su Klook. Arriviamo a Jeonju alle 11.38 e prendiamo un taxi fino al nostro alloggio, una camera tradizionale nel centralissimo villaggio hanok, l’Hotel Jungdam (61,00€ con colazione).

Jeonju è capitale culturale e gastronomica, patria del bibimbap. In questi due giorni visitiamo:
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Gyeonggijeon Shrine e foresta di ginkgo, dove vediamo diversi edifici storici, tra cui un padiglione per il ritratto, una biblioteca e una sala di culto (orari 9.00 – 18.00, 3,000 KRW).
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Chiesa Jeondong in stile romanico bizantino. Qui troviamo un sacerdote che ha studiato a Roma e parla italiano: ci accoglie con piacere e ci mostra le grandi finestre a vetri in stile rosetta, altari dettagliati e intricati affreschi sul soffitto.
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Nambu Market (6.00-22.00), mercato tradizionale con street food coreano, spezie, tessuti e artigianato.

Il secondo giorno in mattinata raggiungiamo i punti panoramici Omokdae e Imokdae (Imogdae), due luoghi storici con fantastiche viste sul Villaggio Hanok di Jeonju. Poi esploriamo il resto del villaggio Hanok più grande della Corea e il Jaman Mural Village.
Giorni 6 – 8. Busan
Dopo colazione ci aspetta il trasferimento in bus (3 ore) prenotato dall’Italia. Partiamo alle 09:00 dal Jeonju Express Terminal e alle 12:00 arriviamo al Busan Bus Terminal. Busan ci accoglie subito con la sua atmosfera calorosa e solare, diversa da Seul.
Lasciamo i bagagli nell’hotel in cui passeremo queste due notti, il Denbasta Central Hotel Seomyeon (74,00€ a notte con colazione) e iniziamo a visitare Busan dal Jagalchi Market (5.00-21.00) uno dei mercati del pesce più importanti della Corea, dove pranziamo. Poi facciamo un giro nella sua via più celebre, BIFF Street fino a BIFF Square.

Arriviamo fino al Gamcheon Cultural Village, quartiere pittoresco e colorato con stradine tortuose.
L’area è ora un’attrazione culturale in posizione collinare, molto panoramica, con molte botteghe e localini. Saliamo con il bus n.2, poi torniamo in centro piedi fino a Bosu Dong Book Street, strada popolare tra gli amanti dei libri per i loro libri usati e nuovi, e tra i viaggiatori per la sua atmosfera.
Vicino c’è il Gukje market (9-18.00), dove troviamo negozi, ristoranti e bancarelle che vendono prodotti locali, souvenir e street food.

Infine raggiungiamo lo Yongdusan Park con la Busan Tower (10.00-22.00 – 5,00€), detta anche Torre di Diamante, alta 120 m. Saliamo per una vista panoramica mozzafiato sulla città e sul mare circostante.
Il secondo giorno ci dedichiamo al panorama dell’Oryukdo (che significa 5 o 6 isole), un gruppo di isolotti rocciosi che emergono dal mare, molto panoramici. Il viewpoint più conosciuto è l’Oryukdo Skywalk (gratis) un ponte di vetro di 22 m che si affaccia sul bordo della scogliera.

Poi, con scarpe da trekking e tanta acqua, percorriamo lo scenico Igidae Coastal Trail, una piccola escursione di 4,7 km che costeggia il mare con panorami sulle scogliere a picco, con i grattacieli sullo sfondo. Questo è il punto di arrivo del percorso, facile ma reso faticoso dal caldo umidissimo. Questo è una delle camminate più belle che abbiamo fatto durante il nostro viaggio in Corea del Sud fai da te.
Raggiungiamo infine il Cinema Center, una struttura incredibile: un intreccio di scale e saloni, spazi aperti e chiusi legati in modo magistrale, l’enorme tetto sembra fluttuare!

Adesso è il momento giusto per raggiungere il Seomyeon Market, un mercato coperto che si popola durante le ore dei pasti e che offre cibo coreano di qualità a ottimi prezzi. Il piatto più popolare è la Dwaeji Gukbap, zuppa di maiale simbolo di Busan.
Tre giorni a Busan: cosa vedere
Il terzo giorno raggiungiamo Haedong Yonggungsa (5.00-19.30), uno dei templi più belli di tutta la Corea, costruito proprio sul mare. Per arrivarci, scendiamo alla fermata Haeundae della metro 2 (qui trovi la mappa delle metro di Busan), poi aspettiamo il bus 181 o 1001. Infine percorriamo circa 1 km a piedi.
Da lì con un taxi raggiungiamo il Haeundae Blueline Park (9.00-22.00), due trenini turistici molto amati dai coreani. Il trenino della Spiaggia di Haeundae va da Mipo a Songjeong, mentre la Capsula del Cielo va da Mipo a Cheongsapo. Purtroppo non abbiamo prenotato i biglietti, e troviamo molte tratte esaurite. Così acquistiamo solo quello per la Spiaggia di Haeundae, dove ci fermiamo a prendere il sole.
Infine raggiungiamo X the Sky, osservatorio che si trova al 100º piano della L City Landmark Tower a Haeundae, l’edificio più alto di Busan. Ci arriviamo a piedi dalla stazione di Haeundae (linea 2) uscita 3. Il biglietto costa 18,00€ (orari 10.00-21.00).

Concludiamo la nostra serata a Busan al BAY 101, bellissimo locale multiplo con una spettacolare vista sul porto, che di notte si accende di colori splendidi. Ad un passo dalla spiaggia più amata dai cittadini di Busan, ceniamo con fish&chips davanti ad un tramonto pazzesco: siamo gli unici stranieri!
Giorni 9 – 12. Jeju Island
Dopo un breve volo da Busan con Jeju Air (1 ora, arrivo alle 10.05, prenotazioni dal sito ufficiale) raggiungiamo Jeju Island, la meta naturalistica più amata della Corea del Sud. Quest’isola vulcanica, patrimonio dell’UNESCO, è un concentrato di natura, tradizione e leggende.
Qui noleggiamo la nostra utilitaria tramite Discovercars, l’unica alternativa ai mezzi pubblici che testiamo durante questo viaggio in Corea del Sud fai da te. Se vuoi sapere di più sul noleggio auto in Corea del Sud leggi qui.

Vorremmo dedicarci alla spiaggia di Gimnyeong, ma dato che il meteo non collabora, iniziamo la visita di Jeju con la spettacolare Jeongbang Waterfall (2.000 won, 1,50 €), l’unica cascata della Corea che si getta direttamente nel mare, e il vicino Yakcheonsa Temple, un tempio buddhista moderno affacciato sull’Oceano.
Ci fermiamo in un ristorante locale per assaggiare i piatti tipici come i kimbap fritti con abalone e il maiale nero affumicato poi proseguiamo con i Jusangjeollidae, scogliere di basalto formatesi dopo antiche eruzioni vulcaniche (molto simili a quelle che abbiamo visto in Irlanda!), e alle Cheonjeyeon Waterfalls (2.500 won, 2 €), dove tre cascate si susseguono tra la foresta e i ponti tradizionali. Qui un piccolo itinerario a piedi ci porta nella natura selvaggia dell’isola.
La giornata si chiude con una visita all’O’sulloc Tea Museum (ingresso gratuito), dove si possono degustare dessert e gelati al tè matcha (circa 6.000 won ciascuno) e acquistare prodotti al tè verde.
La sera ceniamo in un ristorante di bulgogi (fettine di carne grigliate al momento, uno dei piatti più buoni di questo viaggio in Corea del Sud fai da te) che raggiungiamo a piedi in centro Jeju City.
Alloggiamo presso l’I Jin Hotel (colazione inclusa, parcheggio gratuito, 61 €, a 10 minuti dall’aeroporto), ottimo punto di partenza per esplorare l’isola.
Il giorno successivo visitiamo la zona orientale dell’isola. Il Manjanggul Cave, un tunnel di lava lungo 1 km, è chiuso per menutenzione.

Così proseguiamo con il Sangumburi Crater (ingresso 5.000 won, circa 3,50 €), una facile passeggiata panoramica attorno a un antico cratere, e il suggestivo Jeju Stone Park (5.000 won, 3,50 € – apertura: martedì-domenica 9:00-18:00). Qui si incontrano gli hareubang, le celebri statue in pietra lavica che secondo la tradizione, un tempo proteggevano l’isola dagli spiriti maligni e che oggi rappresentano uno dei simboli culturali di Jeju. I nonni di pietra presentano anche una forma fallica non casuale, perché ritenuta vicina alla fertilità.
Si possono visitare i villaggi delle abitazioni antiche degli abitanti di Jeju e il simbolico sky pond, sul tetto del Jeju Stone Museum.

Nel pomeriggio passiamo da Hado Beach, una delle spiagge più belle dell’isola (ma ancora il clima non aiuta, perchè il cielo è molto coperto) così raggiungiamo poi il maestoso Monte Seongsan Ilchulbong (biglietto 5.000 won, 3,50 €), una delle 7 meraviglie naturali del mondo. La “caldera” (cratere del vulcano spento) si è formata circa 5 mila anni fa. La salita a gradini dura circa 20 minuti, ma la vista sulla caldera e sull’oceano ripaga ogni sforzo. Biglietto 5000 won (3,50€).
Concludiamo la giornata con po’ di relax in spiaggia di Woljeong, dal mare color turchese e quasi caraibico. La spiaggia è libera e non attrezzata, e dopo un po’ di tintarella, ceniamo vista mare in uno dei pochi ristoranti aperti.
Quattro giorni a Jeju Island, cosa vedere
Il terzo giorno avevamo previsto di dedicare un’intera giornata al Monte Hallasan, il vulcano più alto della Corea del Sud. Da escursionisti e amanti della montagna (guarda qui tutti i nostri trekking preferiti!), avremmo voluto fare almeno uno dei percorsi a piedi durante questo viaggio in Corea del Sud fai da te! Infatti sul Mount Hallasan si possono fare 7 diversi sentieri escursionistici, nessuno supera i 10 km ma solo Seongpanak e Gwaneumsa portano alla cima (Baekrokdam, il cratere vulcanico). Il parco è gratuito, ma l’accesso va prenotato sul sito ufficiale.
Il cielo però anche oggi minaccia temporali, così ci dedichiamo a percorrere la costa ovest dell’isola, con il Parco Eolico di Sinchang, le saline Gueom Stone Salt flats e il giardino botanico gratuito Population of Cacti (Wollyeong-ri).

In serata siamo di nuovo a Jeju City, dove visitiamo il vivacissimo DonGmun Traditional Market, probabilmente il mercato più bello della Corea! Balliamo sulla musica degli stand e ceniamo con il delizioso street food locale, nonostante l’umidità anche oggi sia al 90%, alle 19.00 ci sono 26°.
Il quarto giorno sull’Isola di Jeju inizia con i soliti nuvoloni neri, così ci infiliamo letteralmente nel Museum of Sex and Health (orari 9.00-19.00) appena apre, e lo visitiamo per un’oretta. Quando usciamo sembra che il cielo si stia schiarendo, quindi finalmente corriamo a Hyeopjae, splendida con la sua spiaggia di sabbia bianca, le acque turchesi poco profonde e le viste sull’isola.

L’ingresso e il parcheggio sono gratuiti, ma il noleggio dell’ombrellone è a pagamento. Per fortuna ne prendiamo uno, perchè a metà giornata inizia a diluviare e ci possiamo riparare! I coreani invece, che vanno in spiaggia con le mute o vestiti, per la maggior parte invece restano in acqua.
La sera ceniamo ancora al DonGmun Traditional Market.
Giorno 13 del viaggio in Corea del Sud fai da te. Jeju Island – Busan
Dopo quattro giorni a Jeju, resituiamo l’auto in aeroporto e lasciamo l’isola con il volo Jeju Air delle 10:45, atterrando a Busan alle 11:45. Dall’aeroporto raggiungiamo il centro prendendo la metro linea 1 (viola) direzione Sasang e poi la linea 2 (verde) direzione Jangsan, scendendo alla fermata Seomyeon (circa 45 minuti). Per i trasporti usiamo sempre la carta ricaricabile.

Il nostro alloggio è il Lenith Hotel (72,00€ con colazione) e dopo aver lasciato i bagagli ci spostiamo verso Haeundae Beach, la spiaggia più famosa di Busan, probabilmente la più frequentata che abbiamo visto durante questo viaggio in Corea del Sud fai da te. Una lunga distesa di sabbia dorata con ombrelloni e locker a pagamento (circa 10.000 won), perfetta per qualche ora di relax tra bagni e sole. Per raggiungerla, prendiamo la metro linea 2 fino alla fermata Haeundae.
Al tramonto ci spostiamo verso il Millak Waterside Park, poco distante, ideale per ammirare le luci del ponte Gwangandaegyo che si riflettono sul mare.
Ceniamo nel ristorante tipico proprio di fronte all’ingresso dell’hotel, un locale frequentato dai residenti dove assaggiamo bibimbap e kimchi casalingo, concludendo la giornata in perfetto stile coreano.
Giorni 14 – 15. Gyeongju
Oggi andiamo a Gyeongju (pronuncia “chiongiu”), antica capitale del regno Silla, una delle città più suggestive della Corea. Prendiamo la metro fino al Nopo Bus Terminal (30 minuti), dove partono i bus diretti per Gyeongju. Non sono prenotabili (orari su Kobus): i biglietti si acquistano alle macchinette automatiche oppure in biglietteria. Noi scegliamo gli Express Bus, più cari ma più comodi e veloci.

Gyeongju è turistica, curata, perfetta da esplorare a piedi. Prima tappa al maestoso Bulguksa Temple, uno dei complessi più importanti della Corea, immerso in un’area verde bellissima, tra lanterne e pagode. Dal centro si raggiunge con i bus 10 o 11 in mezz’ora (ingresso 5.000 won, orari 9:00 – 18:00).
Da qui raggiungiamo a piedi il Seokguram Grotto, un sentiero lastricato di circa 2,5 km che conduce a un santuario scavato nella roccia, con una magnifica statua del Buddha alta 4 metri (foto vietatissime!). Se invece sei a Busan e vuoi visitare Gyeongju, la soluzione più comoda è prenotare un tour organizzato come questo che comprende i trasporti e una guida in inglese.

Rientrando in città con il bus e visitiamo il Daereungwon Tumuli Park (Tomb Complex), parco nel cuore di Gyeongju dove antichi re di Silla riposano sotto colline perfettamente tonde: la più grande è alta circa 27 metri. L’ingresso costa 3.000₩ e l’unica tomba visitabile è la Cheonmachong, con i suoi reperti originali. L’ingresso costa 3.000 won e il parco è aperto dalle 9:00 alle 22:00.
La giornata si conclude in centro, con una cena a base di ssambap, piatto tradizionale di Gyeongju con riso e carne avvolti in foglie di lattuga, e un ottimo BBQ coreano.
Il secondo giorno visitiamo il Gyochon Traditional Village, un piccolo gioiello dove il tempo sembra essersi fermato, con la Scuola Confuciana, la casa del clan Choi e il ponte Gyochon. Passegiamo neii vicoli pedonali, tra caffè, botteghe e ragazze vestite con l’hanbok.

Attraversiamo il Woljeonggyo Bridge e beviamo qualcosa al EYST 1779 Café. Concludiamo con la visita al Donggung Palace, palazzo che si specchia poeticamente sul lago Wolj (orari: 09.00 – 22.00, ingresso 3.000 Won).
Entrambe le notti pernottiamo al Rivertain Hotel (con colazione, 73,00€).
Viaggio in Corea del Sud fai da te. Giorni 16 – 17, Seoul
Da Gyeongju torniamo verso la capitale con un treno KTX diretto (partenza 10:25, circa due ore). Andiamo subito in hotel dove passeremo le ultime notti: Amare Hotel Jongno.
Iniziamo la giornata nel silenzio solenne del Jongmyo Shrine, dove ancora si celebrano i riti confuciani della dinastia Joseon. Il complesso è composto da vari corpi oltre al salone principale (orari 09:00-18:30, chiuso martedì).

Poi ci spostiamo alla Seoul Forest, un ampio parco urbano raggiungibile con i mezzi. Non è il più suggestivo, ma offre un interessante contrasto tra natura e skyline moderno. Dopo tanto camminare, ci concediamo un po’ di relax: oltre a fare shopping in negozi e centri di k-beauty, facciamo un massaggio di coppia all’ all’Estetica Janggeum Spa, un’esperienza autenticamente coreana riservata online due giorni prima. La giornata si chiude con una cena tranquilla in un ristorante vicino all’hotel.

Il giorno seguente esploriamo la Seoul più innovativa partendo dal Hyundai Motorstudio Goyang (09:00 – 20:00), museo esperienziale dedicato al design e alla mobilità del futuro.
Nel pomeriggio raggiungiamo Mapo-gu, dove il Oil Tank Culture Park racconta un esempio unico di rigenerazione urbana: un ex deposito petrolifero trasformato in spazi espositivi e sale per eventi (ingresso gratuito, 10:00–18:00, chiuso lunedì). Poco distante, passeggiamo nel World Cup Park, complesso di parchi costruito per i Mondiali del 2002.

La sera ci immergiamo nella scena più giovane di Seoul, tra Yeonnam-dong e Hongdae, quartieri creativi pieni di street art, boutique indipendenti e musica dal vivo. Dal Gyeongui Line Forest Park, percorso verde ricavato su una vecchia ferrovia, si snodano caffè e negozietti originali. Qui, lungo la Hongdae Walking Street, band e artisti animano la notte.
La sera ci concediamo una cena in un ristorante giapponese: non è molto tipico, ma il menu è interpretato in modo differente rispetto al sushi italiano!
Itinerario in Corea: cosa vedere a Seoul
Il giorno dopo scopriamo la parte più storica di Seoul. Passiamo i portali della città, Heunginjimun Gate e Gwanghuimun Gate, per arrivare al Gyeongbokgung Palace, costruito nel 1395, simbolo della dinastia Joseon e uno dei luoghi più affascinanti di Seoul (9:00–18:30, chiuso martedì, 3.000 won).

Da lì si raggiunge facilmente Gwanghwamun Square, piazza enorme e cuore civico della capitale, anche ampio viale pedonale circondato da scorci spettacolari, tra cui la maestosa Porta Gwanghwamun. La piazza ospita due statue iconiche: quella dell’Ammiraglio Yi Sun-sin,e quella di Re Sejong il Grande, ideatore dell’alfabeto Hangul. Entrambe sono accompagnate da esposizioni sotterranee gratuite.
L’ultimo palazzo che visitiamo è il Deoksugung Palace, con il suo giardino circondato dai palazzi moderni della città (sempre incluso nel biglietto cumulativo acquistato il primo giorno, 9.00-21.00, chiuso il lunedì).
Concludiamo la giornata tra shopping e panorami: tappa per gli ultimi acquisti in un punto vendita della catena Olive Young, poi da Holika Holika e da InnisFree, e una passeggiata al tipicissimo Myeongdong Night Market per una scorpacciata di Street Food.

Poi il nostro viaggio in Corea del Sud fai da te ci porta alla N Seoul Tower sul monte Namsan per ammirare lo skyline al tramonto (orari 10.00-23.00 biglietti qui). Originariamente nata come torre per trasmissioni TV e radio, oggi la torre trasmette ancora per le principali emittenti televisive della Corea come KBS, MBC e SBS. E’ alta 236.7 m. La serata è nuvolosa, ma il panorama sui grattacieli che si accendono è pazzesco!
Giorno 18. Visita alla DMZ, Zona Demilitarizzata Coreana
Alle 9:15 siamo puntuali davanti all’uscita 9 della stazione di Myeongdong, passaporto alla mano. Da qui parte l’escursione alla DMZ (Zona Demilitarizzata Coreana), una delle esperienze più intense di un viaggio in Corea del Sud fai da te. Questa striscia lunga oltre 200 km e larga 4 separa Nord e Sud come una cicatrice.

Per questa visita noi ci siamo affidati a questo eccellente tour organizzato, che ci porta lungo la Freedom Road, al Ponte dell’Unificazione e alla sala espositiva della DMZ, dove documenti, foto e reperti raccontano decenni di tensione e di speranza di pace.
L’emozione cresce quando entriamo nel Terzo Tunnel di Infiltrazione, scavato dai nordcoreani sotto il confine: 1.600 metri di passaggio sotterraneo che testimoniano quanto fragile fosse (e sia ancora) la pace tra i due Paesi.
Infine raggiungiamo l’Osservatorio Dora, da cui, con potenti binocoli, si può scorgere la Corea del Nord! Vediamo da lontano il villaggio nordcoreano di Kijongdong. Il ritorno a Seoul avviene nel pomeriggio, in bus.

Al tramonto, cambiamo completamente atmosfera con una passeggiata panoramica fino alla vetta di Inwangsan Peak, una delle montagne più amate di Seoul.
Per arrivare, prendiamo la metro linea 3 fino a Gyeongbokgung Station, poi l’autobus fino alla fermata Jahamungogae. Da lì parte il sentiero: in circa 40 minuti di salita si arriva al punto panoramico, da cui la capitale si accende di luci tra templi, mura antiche e grattacieli. Un modo perfetto per chiudere la giornata tra storia, emozione e orizzonti infiniti.

Per cena scegliamo WooSung Galbi (barbecue coreano) dove il pezzo forte è il galbi (costolette) di maiale ma anche le cotiche sono fenomenali. Porzioni abbondanti e carne molto buona.
Giorni 19-20. Seoul e rientro in Italia
Ultimo giorno a Seoul! Lo passiamo nel quartiere Gangnam, dove per prima cosa visitiamo il Seonjeongneung Park (6:00 – 21:00, ingresso 1000₩). Qio le tombe reali di Seolleung e Jeongneung emergono tra l’erba e le statue di pietra. Il tour include anche il vicino tempio di Bongeunsa, legato a molti personaggi storici della dinastia Joseon. Per raggiungerlo usiamo la metro linea 2, uscita Seolleung Station.

Proseguiamo per una visita unica, tra libri e luci! La COEX Library è un tempio moderno nel cuore di un centro commerciale, il Coex Convention & Exhibition Center, dove pareti di volumi si arrampicano verso il soffitto. In corrispondenza dei punti cardinali, quattro colonne-librerie alte 13 metri custodiscono oltre 50.000 libri e centinaia di riviste.
Ci lasciamo poi trascinare dal ritmo di Gangnam, tra musica, luci e l’immancabile statua dorata di “Gangnam Style”, ormai parte del mito. Dedicata a Psy, la star del K-pop simbolo della Korean Wave con la celebre canzone.
Ultima tappa al Common Ground, un villaggio ricreativo hipster, un container-shopping mall dove tutto è giovane, creativo, un po’ folle. Rappresenta perfettamente questa città: piena di contrasti ma sempre capace di sorprendere.E quando arriva il tramonto, saliamo fino in cima alla Lotte World Tower: 555 metri per una vista che mozza il fiato! Il Seoul Sky Observatory si trova qui in cima (9:30 – 23:00. Linea 2 o 8 della metro, stazione di Jamsil).

La Lotte Tower ospita anche un centro commerciale e un hotel di lusso, oltre al Lotte World, complesso con parco divertimenti, pista di pattinaggio indoor e trenino sospeso.
Domani si torna a casa. Il nostro viaggio in Corea del Sud fai da te è finito, ma una parte dei Viaggiatori per caso resterà qui, tra i templi, le luci e il profumo del bulgogi che sfrigola sulla brace.

Il vostro itinerario di 3 settimane in Corea del Sud me lo segno! Avete fatto delle tappe che amo, perché spesso la ritrovo nei romanzi coreani che mi fanno sognare e leggo.
C’è una tappa che vi ha colpito più di tutte, quella che porterete sempre con voi?
Noi amiamo amato Busan. Sarà stata l’atmosfera più “vacanziera”, i grattacieli sul mare o la cena con vista, ma ci è rimasta nel cuore!!
Grazie per averci accompagnato in questo splendido viaggio in Corea del Sud, Nicoletta!
È evidente che dietro questo resoconto c’è un’organizzazione impeccabile e una gran voglia di esplorare la Corea a 360 gradi. Ho trovato il bilanciamento tra l’energia della capitale, la serenità delle coste e l’atmosfera di quella ex capitale storica assolutamente perfetto. Le tue bellissime foto hanno reso ancora più vivido e tangibile questo itinerario!
Mi incuriosisce molto un aspetto culturale: ti sei sentita a tuo agio a interagire come turista con i locali, o la diversità culturale ha rappresentato una barriera o, al contrario, una piacevole sorpresa?
Ciao Claudia ti dirò per me la diversità culturale è sempre una ricchezza!! Cerco di cogliere tutti gli aspetti positivi e per quanto possibile farli miei (la sicurezza, la fiducia nell’altro, in questo caso) e rispettare le differenze (l’estrema pudicità nell’abbigliamento, ad esempio)! I coreani, in ogni caso, sono molto accoglienti ed è impossibile percepire, secondo me, una vera “barriera” culturale. Forse può essere più difficile adeguarsi al modo di mangiare, soprattutto le colazioni!
Che bellissimo racconto di viaggio! Grazie mille a Nicoletta C. per aver condiviso con noi un itinerario così completo, ricco di spunti e di splendide foto per un viaggio fai da te in Corea del Sud.
Le immagini che accompagnano le tappe rendono perfettamente l’atmosfera: dalla vivacità di Seoul ai colori del Gamcheon Cultural Village di Busan, fino ai panorami mozzafiato di Jeju Island. È stato un vero piacere “viaggiare” insieme a voi!
L’articolo è dettagliatissimo e super pratico—un aiuto fondamentale per chiunque stia pianificando una vacanza in Corea. Complimenti ancora per l’ottima organizzazione e per averci fatto sognare con le tue esperienze e i tuoi scatti!
Grazie mille Isabella, sono davvero lusingata di aver saputo trasmettere tutto questo!!
Negli ultimi anni sento sempre più parlare della Corea del Sud, tra video su YouTube, serie Netflix e racconti di viaggiatori, e devo dire che proprio catturato la mia curiosità. Mi piacerebbe tantissimo visitarla in lungo e in largo come avete fatto voi, cavolo tre settimane! Bellissimo! Jeju, che sembra un’isola magica e piena di paesaggi spettacolari, ma anche scoprire tutti quei localini strambi e particolari che rendono Seoul così unica.
Per non parlare del cibo! Adorerei assaggiare (finalmente) il Kimchi e altri piatti tradizionali!
Leggere il vostro itinerario di 3 settimane fai-da-te mi dà davvero mille spunti e ispirazioni per organizzare un viaggio simile, assaporando non solo i luoghi iconici, ma anche l’autenticità e le sorprese del quotidiano. Davvero: Wow!
E’ meraviglioso incontrare così tanto entusiasmo, lo stesso che abbiamo provato noi durante questo viaggio!! Che dire, la Corea merita sicuramente di essere visitata, e spero tanto tu possa darmi la tua opinione prestissimo!